Schermatura di sette gruppi di container, Expo 2015, Milano, 2015
Progetto rocambolesco, realizzato solo in parte, commissionato da Expo all’ultimo momento per “abbellire” i gruppi di container utilizzati come spazi di servizio alle zone cosiddette “Street Food”.
La richiesta era quella di un’elemento autoportante che nascondesse i container alla vista. Aggiungendo un telo di copertura, abbiamo progettato un sistema di schermature ombreggianti, ognuna leggermente diversa dall’altra, in grado di proteggere dal sole e dal surriscaldamento le funzioni ospitate dai container (gabinetti, locali pattumiera, depositi).
Dato il carattere temporaneo dell’esposizione, il progetto è pensato in primo luogo in funzione dell’effettivo riutilizzo di tutte le sue componenti. Esso riprende dal nostro precedente progetto di un padiglione per Expo (non costruito) l’idea di impiegare come materiale per realizzare la struttura portante l’”asse da ponte”, una tavola di abete di 5x25x400 cm, componente basica e diffusissima nella cantieristica, riutilizzata fino alla consunzione nei lavori edili, impiegata qui rigorosamente in misura intera, senza tagli. La struttura, completata da una serie di travi reticolari da casseforme, sostiene un involucro composto da teli blu da ponteggio.
L’unica schermatura realizzata per intero alla data dell’inaugurazione non è affatto piaciuta ai vertici di Expo, che hanno disposto lo smontaggio dei teli della copertura ombreggiante. I gabinetti e le pattumiere sono rimasti alla mercè del sole per tutta l’estate.
Shading wraps for seven groups of containers, Expo 2015, Milan, 2015
A very troubled project, only partially realized, commissioned by Expo at the last minute to “embellish” the groups of containers to be employed as utility spaces for so-called “Street Food” areas.
The request was for self-bearing elements to hide the containers from sight. Adding a cover sheet, we designed seven different shading wraps able to protect what was in the containers (toilets, rubbish storage spaces, stockrooms)from the sun and overheating.
The project, given the temporary nature of the Exposition, firstly deals with the subject of effective reusability of all its components. It revives from our previous project for an Expo pavilion (unbuilt) the idea of using “scaffolding planks” to construct the bearing structure: they are boards of fir-tree wood measuring 5x25x400 cm used as basic equipment in all building sites, here employed rigorously full-length, without cuts. The structure, completed with a series of formwork trusses, is covered by a wrap made with blue scaffolding sheeting.
The management of Expo didn’t like the one work that was completed by the inauguration day at all, and they ordered the shading cover sheet to be dismantled. So the toilets and rubbish storage spaces lay in the sun all summer long.
con / with
Carlo Micheletti (Micheletti Ingegneria)