December 28th, 2014
Padiglione N01, Expo 2015, Milano, 2014

Progetto per un padiglione da adibire a filiale bancaria self-service all’interno dell’esposizione universale di Milano, commissionato da Expo 2015 spa e non realizzato.

Il tema della temporaneità della costruzione orienta l’intero progetto. Vi si impiegano modalità costruttive improntate ad un effettivo principio di riutilizzabilità dei materiali, e strategie di climatizzazione naturale degli spazi in rapporto al carattere stagionale del padiglione.

Riuso
Expo ci ha commissionato un edificio in legno. Ma quale tipo di legno è ancora realmente riutilizzabile dopo l’uso, l’esposizione alle intemperie, ecc..? Si è scelto un elemento povero e di lunghissima vita, tradizionalmente riutilizzato quasi all’infinito: l’”asse da ponte”, una tavola di legno di abete di 5x25x400 cm, presente come elemento base nell’attrezzatura di ogni cantiere. La quasi totalità del padiglione -strutture verticali e orizzontali, tamponamenti, ecc…- è quindi realizzata assemblando questo semplice elemento. Le assi vengono impiegate intere o tagliate a metà, e solo in una quota minima (meno del 5%) in altre misure inferiori.
Tutti gli altri elementi impiegati rispondono alla stessa logica di temporaneità e riutilizzabilità:
tutto il verde è posto in opera in vaso: gli spazi esterni e la copertura sono giardini temporanei, porzioni di vivaio in sosta transitoria. Le piante potranno poi essere messe a dimora nel luogo definitivo prescelto.
i mattoni delle pavimentazioni esterne sono posati a secco su sabbia, in modo da essere facilmente recuperati
il materiale scelto per la coibentazione e l’aggiunta di massa termica inerziale alle pareti, un mix sfuso di calce e canapa, è posto in opera nelle intercapedini dell’involucro all’interno dei sacchi nei quali è confezionato. I sacchi non vengono neppure aperti e dopo lo smontaggio tornano ad essere materia prima naturale, isolante e confezionata, pronta all’uso.
i pannelli in terra cruda che foderano la zona aperta al pubblico, i parapetti a contrappeso della copertura, le scale di servizio, i lucernari solari, le travi “americane” impiegate come struttura dei camini solari e gli elementi fotovoltaici in silicio amorfo che li rivestono, sono tutti prodotti di serie, posati in opera senza modifiche e alterazioni.

Controllo climatico, stagionalità, energia
Il padiglione, come l’intera esposizione, ha carattere stagionale (stagione prevalentemente calda con una coda autunnale).
Nella parte pubblica dell’edificio si prevede una permanenza di persone piuttosto breve con frequentissimo ricambio.
La zona per il pubblico non viene chiusa ermeticamente ma protetta da un involucro traspirante in grado di controllare il clima interno grazie ad una serie di semplici dispositivi naturali: copertura a giardino, involucro massivo, camini solari di ventilazione, schermatura ombreggiante delle aperture, pannelli in terra cruda a parete e a soffitto con funzione raffrescante, riscaldante e deumidificante, tende antivento davanti agli ingressi.
Per la produzione sul posto di energia elettrica, la forte riduzione della radiazione solare diretta prodotta dalla tenda che copre la strada centrale rende necessario l’impiego del silicio amorfo.

N01 pavilion, Expo 2015, Milan, 2014

Project for a pavilion to host a selfservice bank within the Milan universal exposition, commissioned by Expo 2015 spa, unbuilt.

The temporariness of the building determines its whole design. It employs building systems oriented towards an effective reusability of materials and natural climate control strategies related to the seasonal nature of the pavilion.

Reuse
Expo commissioned a timber building. But what kind of wood is still truly reusable after being used, weathered, etc..? We chose a very simple element with an extremely long life, traditionally reused until consumption: scaffolding planks, boards of fir-tree wood measuring 5x25x400 cm used as basic equipment in all building sites. Almost all the pavilion is built assembling this simple element: vertical and horizontal structures, walls, cladding, etc… Full- or half-length planks are used: only rarely (less than 5%) are shorter sections used.
Temporariness and reusability are also the issues that oriented the choice of all other elements:
plants and shrubs are potted: external spaces and green roof are temporary gardens. Plants could afterwards be planted in the definitive chosen place
the bricks forming external paving are dry laid on a bed of sand, to be easily recovered aftewards
the material chosen for insulation and to provide the needed inertial thermal mass, a lime and hemp melted mix, is placed in the cavity walls in its packaged bag. After the dismantling they will still be new and ready to use
The clay panels that line the walls and ceiling of the public part of the building, the counterweight parapets on the roof, the service stairs, the solar daylight collectors, the trusses supporting solar chimneys and the photovoltaic film strips that cover them: these are all standard products, laid on without alterations.

Climate control, seasonality, energy
The pavilion, like the exhibition itself, is seasonal in nature (mainly during warm weather with its tale end in autumn).
The public part of the building will have a high turnover of peolple staying for short time.
The public area is not hermetically closed, but it is protected by a porous casing which controls the internal climate through some simple natural devices: a green roof, heavy casing, solar ventilation chimneys, protecting shading of the openings, walls and ceiling lined with clay panels to achieve refreshing, warming and dehumidifying results and wind breaks by the entrances.
Eletric energy is produced through thin-film solar cells, able to work despite the shade caused by the large canopy covering the central avenue of the exhibition.

con / with

Carlo Micheletti (Micheletti Ingegneria), Gunther Gantioler / TBZ, Francesco Borella