Padiglione vaticano / Vatican pavilion Biennale Architettura, Venezia, 2023

Il giardino temporaneo realizzato da studio Albori nel cortile dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore e l’installazione creata da Alvaro Siza per le sale della Manica Lunga del convento, compongono la Partecipazione della Santa Sede alla 18° Biennale Architettura di Venezia. La serie di grandi figure umane che costituisce l’installazione di Siza fuoriesce all’esterno con un’ultima figura in marmo che accompagna i visitatori nel giardino, un orto temporaneo e cangiante aperto al pubblico da maggio a novembre 2023.
The temporary garden realised by studio Albori in the courtyard of San Giorgio Maggiore Abbey and the installation created by Alvaro Siza for the spaces of the convent’s Manica Lunga, compose the Holy See’s Participation in the 18th architectural Biennale di Venezia. The series of large human figures that constitutes Siza’s installation streams outside with one last marble figure that leads the visitors into the garden, a temporary vegetable garden open to the public from May to November 2023.










Il nuovo giardino incorpora tutto ciò che era già presente nel cortile, sovrapponendo alle quattro grandi aiuole esistenti la trama delle coltivazioni orticole disposte secondo linee concentriche in una forma “a pesce”. La trama si adatta e varia per accogliere le piante e gli elementi preesistenti.
The garden incorporates everything that is already in the courtyard, superimposing on the four existing large green sectors the vegetable plants’ weft organized in concentric lines forming the shape of a fish. The weft adapts and varies itself to embrace pre-existing plants and elements.








Il progetto non è altro che un palinsesto per le attività quotidiane di coltivazione, piantumazione, manutenzione, la raccolta e distribuzione degli ortaggi, i laboratori con i bambini delle scuole, e la vita mutevole dello stesso paesaggio orticolo, con i suoi cicli di crescita e maturazione in rapporto alle stagioni e al clima.
Le strutture di supporto al giardino -alcuni pergolati, una serra, un pollaio, un’aula all’aperto, una guardiola con altana- sono interamente realizzati con componenti di recupero provenienti da demolizioni o con materiali naturali locali.
The project is no more than a framework for the daily activities of cultivating, planting, maintaining, the harvesting and sharing of vegetables, the workshops with school children, and the changing life of horticultural landscape itself, with its cycles of growth and ripening related to seasons and climate. The built structures that complete the garden – some pergolas, a greenhouse, a chicken coop, an open-air classroom, a kind of porter’s lodge with a roof terrace- are made entirely out of salvaged components coming from demolition sites, or with local natural materials.











Le piccole costruzioni, al termine della Biennale, sono state smontate per essere poi riassenblate all’interno di un giardino pubblico in corso di realizzazione nel Bosco di Santo Pietro a Caltagirone (Giardino dell’Amicizia sociale / GiadA)
After the end of the Biennale the small constructions have been deconstructed to be reassembled within a new public garden in Bosco di Santo Pietro, Caltagirone, Sicily (giardino dell’Amicizia sociale / GiadA) whose realization is in progress.





“Amicizia sociale: incontrarsi nel giardino”. Partecipazione della Santa Sede alla 18° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Commissario Cardinale José Tolentino de Mendonça, curatore Roberto Cremascoli, progetto scientifico Mirko Zardini. Progetti di Alvaro Siza e studio Albori. Abbazia si San Giorgio Maggiore, from 20 May to 26 November 2023.
“Social Friendship: Meeting in the Garden”. The Holy See’s Participation at the 18th International Architecture Exhibition, La Biennale di Venezia. Commissioner Cardinal José Tolentino de Mendonça, curator Roberto Cremascoli, scientific contents Mirko Zardini. Projects by Alvaro Siza and studio Albori. Abbey of San Giorgio Maggiore, from 20 May to 26 November 2023.

Di fronte all’attuale sfacelo le ambizioni che dovremmo nutrire sono “smisurate”. Nello stesso tempo la complessità dei problemi e la comprensione dell’impegno richiesto suggeriscono prima di tutto una centa modestia, in particolare sul ruolo che l’architettura potrebbe svolgere (rinunciando al preteso ruolo salvifico che ama spesso ricoprire), e poi di ricorrere a tutte le occasioni, le azioni e strumenti disponibili, anche quelli meno appariscenti. Anzi, probabilmente è proprio ripartendo dalla apparente banalità del nostro mondo quotidiano, dalle nostre azioni giornaliere che potremmo riformulare la nostra visione del mondo. “Pensare il mondo come ambiente domestico”, suggerisce ad esempio Ina Praetorious, per sfuggire all’idea di una realtà intesa solo come mercato, e rivalutare quel lavoro domestico per secoli squalificato, ponendo nello stesso tempo fine all’idea patriarcale che lo sottende. In un momento, e in un’occasione come la Biennale di Architettura di Venezia, in cui la presenza dell’architettura è spesso legata più alle parole che ai fatti, si è preferito proporre alcune azioni modeste avviare dei processi, presentare dei fatti concreti come coltivare un orto, riutilizzare dei materiali, creare un luogo per delle conversazioni. Non un proliferare di parole o attività, ma un luogo di pausa e di quiete, di silenzio, dove riflettere su come, e da dove, ricominciare.
In face of the present collapse, the ambitions we should nurture are “immeasurable”. At the same time the complexity of the problems and the understending of the commitment required suggest first of all a certain modesty, in particular concerning the role that architecture could play (by renouncing the alleged role of salvation that it often likes to play), and then to resort to all the opportunities, actions and tools available, even the less flashy ones, Indeed, it is probably starting just from the ostensible banality of our daily world, our daily actions that we could reformulate our vision of the world. “Thinking of the world as a domestic environment”, suggests for example Ina Praetorious, to escape the idea of a reality understood only as a marketplace, and re-evaluating the domestic work that has been disqualified for centuries, while at the same time putting an end to the patriarchal idea that underlies it. At a time, and on an occasion like the International Architecture Biennial Exhibition, where the presence of architecture is often linked more to words than facts, it was preferred to propose some modest actions, initiate processes, present concrete facts, such as how to cultivate a vegetable garden, reuse materials, create a place for conversations, Not a proliferation of words or activities, but a place of pause, stillness, silence, where one can reflect on how, and from where, to start over.
Mirko Zardini
(Amicizia sociale / Social Friendship, Skira 2023)









con/with
Associazione culturale About, Venezia (Agostino Vazzoler, Michela Valerio, Riccardo Bermani con Amadou Diallo e Valeria De Lazzari) co-progettazione, coltivazione e gestione orto / garden co-design, cultivation and management
Opera Mista srl, Brescia
calcolo strutture e consulenza costruttiva / calculation of structures and constructive advice
studio Albori
Abuse srl (Michele Chillè, Andrea Favalli, Sara Vaccari, Michele Zadra), Milano
Stefano Damiola
Edoardo Biondetti
Francesco Rubino
costruzione / construction
Terna Costruzioni srl, Pieve di Soligo (Treviso)
smontaggi, forniture materiali di recupero / disassembly, supplies of salvaged materials
Silvio Anderloni, Centro Forestazione Urbana Milano
consulenza impostazione orto / advice on garden setting
Si ringraziano sentitamente per il sostegno / warm thanks for the support of:
Adveco (ferramenta per l’architettura in legno, Villa Carcina, Brescia)
Casalogica (case naturali, Brescia)
fornitura viti e chiodi / screws and nails supply
Dell’Orto tinteggiature (Bernareggio, Monza e Brianza)
Andriy Kiyuk tinteggiature (Cologno Monzese, Milano)
fornitura avanzi vernici a smalto / enamel paint leftovers supply
Carlo Titton (Spe ingegneria, Pieve di Soligo, Treviso)
collaborazione smontaggi e recupero materiali / collaboration in dismantling
